Sulla fotografia di viaggio #1
25/11/2019
Un genere a cui sono affezionato
Come vi ho già detto, il mio intento in questo blog non è quello di spiegarvi come fotografare questo o quello in 10 semplici mosse. Il Web è pieno di pagine con tale vocazione, alcune fatte anche molto bene. Il mio intento, qui, è principalmente quello di condividere le mie esperienze lavorative, alcune considerazioni sulla fotografia in generale e segnalare libri e mostre fotografiche che ho trovato stimolanti. La fotografia di viaggio non è prettamente attinente alla mia vita di fotografo professionista, ma trovo che sia un argomento che appassiona e offre moltissimi spunti di riflessione a chiunque si dedichi alla fotografia, a qualsiasi livello. Spesso la fotografia di viaggio è presa alla leggera e considerata un passatempo un po’ vintage: un po’ di nicchia, per appassionati del settore, in via di estinzione e massacrata a colpi di selfie. In realtà, il reportage di viaggio è un genere ben definito, molto praticato e soprattutto divertente e per niente facile da padroneggiare.
Fotografare in viaggio
Scherzi a parte, una volta imparato a maneggiare una Reflex (o una mirrorless, ovviamente) la cosa più semplice da fare per migliorare la propria fotografia è capire che una grossa parte del lavoro la fai prima ancora di partire. Una preparazione che, a mio avviso, si svolge su due livelli: pianificazione e ispirazione. Entrambi aspetti importantissimi. Un viaggio fotografico deve essere pensato in modo da far coincidere le varie tappe con i momenti della giornata nei quali siamo in grado di scattare delle buone foto. Certamente tali momenti saranno più o meno numerosi a seconda dell’attrezzatura del fotografo e della sua tecnica, ma senza un’attenta pianificazione , le occasioni per realizzare scatti veramente unici diminuiranno drasticamente. Spostarsi senza un cronoprogramma preciso può voler dire passare un’intera giornata di viaggio a fotografare controluce. Ugualmente, facendo uso di previsioni accurate, una giornata di pioggia dovrebbe essere riservata a location dove potrai comunque ottenere scatti interessanti senza stare sotto l’acqua.
Paese che vai, gente che trovi: alla ricerca di fonti di ispirazione
Oltre alla pianificazione vera e propria del viaggio, è importantissimo individuare delle fonti di ispirazione. Libri? Certo: non solo libri fotografici, ma anche romanzi scritti da autori del luogo, saggistica, storia, narrativa di viaggio, qualsiasi opera attinente al paese. Personalmente, dal momento che abito a Firenze, una meta d’obbligo nonché prima vera tappa di ogni viaggio è la libreria On The Road. Qui non trovo solo le classiche guide di viaggio, di cui per la verità la libreria è fornitissima, oppure mappe e libri fotografici, ma anche moltissimi romanzi e narrativa di viaggio. Troverete spesso libri di scrittori originari del paese che avete scelto come destinazione e Martina, la proprietaria, è ferratissima e vi saprà sempre consigliare una lettura, oltre a dare preziosissimi consigli da viaggiatrice incallita. E non solo i Libri, ma anche film posso essere utili fonti d’ispirazione. Sono pochi i paesi con una produzione cinematografica propria, ma se possibile è consigliabile visionare le opere dei registi del luogo. Ma anche film ambientati nella vostra destinazione o documentari girati sul posto possono essere estremamente efficaci (non sottovalutate, ad esempio, un block buster come Tomb Raider, che è comunque in grado darvi un’idea dell’atmosfera che si respira nei templi di Angkor). Un’altra buona idea è dare un’occhiata a piattaforme come Vimeo: è gratis ed è possibile trovare molto materiale, girato a volte in modo non professionale, ma comunque interessante.
Volumi d’autore, ma non solo: qualche consiglio
Last but not least, i volumi che raccolgono le opere dei maestri del genere: McCurry e Salgado sono due dei miei preferiti. Sono letture obbligate per chi si dedica alla fotografia di viaggio e, se possibile, consiglio vivissimamente di visitare le mostre a loro dedicate se se ne presenta l’occasione. Sono spesso magnifici allestimenti e potreste avere la fortuna di trovare esposti anche alcuni degli scatti meno famosi, ma bellissimi, più difficili da trovare nei libri. Non mi dilungherò oltre (almeno non qui) sui grandi maestri. Restando in tema di fonti di ispirazione personalmente apprezzo molto i lavori che si possono trovare nella sezione fotografica de Internazionale. E’ una rivista, piuttosto famosa, dal taglio più giornalistico ma offre reportage fotografici molto belli e moderni da svariati angoli del pianeta, sempre di ottima qualità. Vi segnalo anche la bellissima rivista di viaggio Erodoto 108: una vera e propria miniera per il fotografo di viaggio che, con cadenza bimestrale, esce anche in versione cartacea, ancora più ricca della versione on-line. Una lettura veramente consigliata. Perché vi parlo di queste due riviste, la prima famosa e la seconda meno, anziché del classicissimo e ottimo National Geographic? Perché quello sicuramente già lo conoscete e lo seguite, giustamente. Con questi primi pensieri sulla fotografia di viaggio, vorrei sottolineare l'importanza della preparazione prima del viaggio stesso per comprendere meglio i luoghi che scegliamo come destinazione e quindi a raccontarli meglio tramite la fotografia: dietro alle opere dei grandi di questo genere fotografico c'è sicuramente un attento studio dei popoli e dei paesi oltre che a grande talento con la macchina fotografica.